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       PUNTURA DELLA ZECCA

STAMPA IL VOLANTINO COME PROMEMORIA

 

La puntura della zecca, in tutti gli animali e nell'uomo, può rappresentare pericolosi vettori di altri agenti patogeni come Ehrlichia ed altre ricketsie, Babesia e Borrelia (malattia di Lyme).

Le specie clinicamente più importanti sono: E. phagocytophila, E. platis (che determina trombocitopenia e si ritrova all’interno delle piastrine degli animali colpiti), E. canis (che si ritrova nel citoplasma dei linfociti circolanti) capaci di infettare il cane; E. equi che infetta il cavallo ed E. risticii capace di infettare il gatto.

Per la prevenzione contro le infestazioni da zecche, sono consigliabili i prodotti antiparassitari più in uso tra i quali collari (Scalibor che protegge per 6 mesi) o gocce spot-on (Exspot una volta al mese).

Il periodo di incubazione va da una a tre settimane, e dopo è possibile l'insorgere di tre forme cliniche:

forma acuta: caratterizzata da stato febbrile, abbattimento del sensorio, dimagramento, inappetenza. linfomegalia. L’infezione colpisce le cellule del S.R.E. provocando vasculiti che portano ad un quadro ematologico caratterizzato da trombocitopenia, variabile leucopenia e lieve anemia

forma sub-acuta: tale stato può persistere per mesi od anni. In questo periodo l'animale può non manifestare alcun sintomo clinico, mostrare aumento della risposta anticorpale oppure essere caratterizzato da uno stato riferibile alla fase acuta

3) cronica: in questa forma possono insorgere sintomi clinici caratterizzati da una notevole variabilità: emorragie (epistassi), depressione del sensorio, dimagramento, anemia, ingrossamento dei linfonodi, splenomegalia, dolore addominale, lesioni oculari, sintomi nervosi, edemi, mono- o poliartriti, lieve ipertermia (39,0 -39,5°C), Il midollo osseo viene ad essere compromesso nella sua attività di produzione diminuendo la formazione di piastrine e di cellule della serie rossa aumentando invece le plasmacellule.

Può sopraggiungere la morte dell'animale in conseguenza alla mancanza di liquido nel comparto cardiocircolatorio.

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